Accanto al vecchio asilo e al giardino della Villa Resta Pallavicino scorre la linea ferroviaria Milano-Venezia, infrastruttura di grande rilievo storico e strategico per lo sviluppo dei collegamenti tra le principali città del nord Italia.

La costruzione della ferrovia, inizialmente denominata Strada Ferrata Ferdinandea in onore dell’imperatore austriaco Ferdinando I, aveva lo scopo di collegare Milano e Venezia, le due capitali del Regno Lombardo-Veneto. Il progetto avviato nel 1838 fu caratterizzato da numerose difficoltà, sia per gli elevati costi di realizzazione sia per il lungo dibattito sul tracciato da seguire.

Le prime tratte furono inaugurate progressivamente: il 12 dicembre 1842 il segmento Marghera-Padova, seguito l’11 gennaio 1846 dal tratto Vicenza-Venezia, mentre il collegamento Milano-Treviglio divenne operativo il 15 febbraio dello stesso anno.

In attesa del completamento dell’intera linea ferroviaria, venne adottata una singolare soluzione per garantire il collegamento tra Milano e Venezia: i passeggeri venivano trasportati in diligenza fino alla stazione di Milano, dove la carrozza, caricata su un vagone scoperto, veniva trainata dalla locomotiva fino a Treviglio. Da lì, tornata su strada, proseguiva fino a Vicenza, dove i passeggeri riprendevano il treno per Venezia. L’intero tragitto ferroviario fu completato solo nel 1878, ben 32 anni dopo l’inizio dei lavori.

La realizzazione della ferrovia a Trecella comportò l’esproprio di 207 pertiche di terreno, in gran parte di proprietà del marchese Ferdinando Resta Pallavicino. Il passaggio dei binari divise irrimediabilmente il parco della villa di famiglia.

Tuttavia, grazie alla sua influenza politica – il marchese era Senatore del Regno d’Italia – egli riuscì a ottenere per Trecella una fermata ferroviaria proprio di fronte alla sua residenza.

L’apertura della stazione rappresentò un evento di grande importanza per la comunità locale: Trecella divenne il terzo comune del Regno d’Italia a dotarsi di una fermata ferroviaria, un’innovazione che destò la curiosità degli abitanti dei paesi vicini, attratti dalla possibilità di osservare da vicino questa nuova meraviglia della tecnica